Dieci opinioni

Domenica mattina, Napoli capolista, Juventus sconfitta al Maradona ed ecco le nostre Dieci Opinioni sul match di ieri sera.

1. LA JUVENTUS. Non è una semplice partita, è la partita. L’eterno dualismo tra Nord e Sud, la punizione, il 5 a 1 della stagione dello scudetto, l’urlo di Higuain… insomma, un concentrato di emozioni e ricordi a Fuorigrotta ma parlando di calcio giocato, è stata la partita tra due filosofie di gioco agli antipodi e l’esperienza l’ha fatta da padrone: Motta va in vantaggio, Conte subisce, la riprende e la ribalta. Il calcio è uno sport semplice: 22 giocatori, un pallone, un arbitro (un po’ particolare) ma alla fine vince chi ha Conte e Oriali in panchina.

2. McTOMINAY. Un primo tempo sottotono per lo scozzese che, vista anche l’inedita posizione avanzata, soffre la fisicità del centrocampo juventino. Ma nel momento più importante della partita, ha il sangue freddo (quasi gelido) e prima rischia di far esplodere lo stadio tentando la rovesciata ma poi eccolo lì, leggiadro che danza in area, incanta (e beffa) Locatelli e si procura il rigore del definitivo 2 a 1.

3. ANGUISSA. Non esistono più aggettivi! Zambo è ormai il simbolo del Napoli di Conte, fisico e testa che hanno reso il camerunense uno dei centrocampisti più forti della Serie A. Il numero 99 si danna in mezzo al campo, costruisce e subisce i falli. Nel secondo tempo, mosso dall’orgoglio (e dall’importanza dello stemma sul petto) decide di regalarsi il quinto goal in campionato, contro la Juventus, al San Paolo, andando ad esultare sotto la curva. Romanticismo allo stato puro.

4. CALCIOMERCATO. Le voci si susseguono, i rumours sono all’ordine del giorno ma viste le partite mancanti e l’inizio di un altro ciclo terribile, il Napoli deve correre ai ripari: oltre a trovare il sostituto di Kvara, deve ora risolvere il problema dell’infortunio di Olivera, o almeno, cercare un’alternativa al nuovo titolare Spinazzola, rinato in questo mese di gennaio.

5. LUKAKU vs KOLO MUANI. Gli uomini più attesi e ancora una volta la spunta il belga. Ma andiamo con ordine. La Juventus gioca in ampiezza e il nuovo acquisto bianconero apre le marcature con un tocco fortunato. Il confronto penderebbe dalla parti del bianconero ma Lukaku non lo sa e il belga, nella seconda frazione, gioca alla Lukaku e al 70esimo, dagli 11 metri, gelido, trafigge Di Gregorio. Nell’esultanza va a zittire lo spicchio juventino per poi correre ad abbracciare Conte.

6. CONTE. Nessuno può chiedermi di saltare … ed è anche normale, visto il passato e la militanza con quei colori. Ma il tecnico venuto da Lecce è prima di tutto un professionista e nonostante quell’amore viscerale, ha chiesto ai suoi di aggredire il campo e gli avversari per continuare a sognare. Questa vittoria è l’emblema del suo gioco: saper soffrire, attaccare e poi vincere. Antonio, detto tra noi, non interessa se non salti… l’importante è vedere la squadra unita come un paio di anni fa.

7. IL TRITTICO. Tre settimane al cardiopalma per i tifosi napoletani con la squadra azzurra che ha affrontato nell’ordine Verona – Atalanta – Juventus, squadre che storicamente sono sempre state ostili all’ambiente partenopeo. Tralasciando qualche problema di coronarie, il resoconto dice: Napoli, 9 punti sui 9 disponibili e azzurri sempre lì, a guardare tutti dall’alto. E in più, il match del San Paolo consegna a questa stagione un piccolo record, ossia la prima sconfitta bianconera.

8. NERES. Non è il solito brasiliano. Un po’ il fastidio settimanale, un po’ il modo di giocare del centrale juventino, David non gioca come dovrebbe (e come ci ha abituato). Conte lo sa, lo vede e lo percepisce e chiede all’ex Ajax di cambiare atteggiamento e detto fatto: David anziché attaccare la profondità, viene al centro, lasciando la libertà di azione a Spinazzola e l’ex Roma diventa ben presto la spina nel fianco del dirimpettaio bianconero.

9. I TIFOSI. Un plauso va ai tifosi ospiti. Considerando il blocco della vendita dei biglietti dei residenti in Piemonte, al San Paolo arrivano tutti i tifosi juventini di Campania e di qualche regione limitrofa. Ok, tifare non è reato però sentire napoletani che urlano Odio Napoli è inaccettabile. Chissà se poi sono riusciti a prendere la coincidenza con la Circumvesuviana.

10. L’AMORE. L’ennesima prova di amore, l’ennesimo sacrificio e per l’ennesima volta, le corde vocali perse. La testa altrove e i pensieri che affollano la mente ma quando il Napoli è in campo (contro la Juventus), cambia tutto e quando vedi una squadra che ora lotta (insieme ai suoi tifosi), che coccola quel sogno irraggiungibile, allora anche a chi ha perso qualcosa negli ultimi mesi, può ritornare il sorriso. Se non è questo, allora spiegateci cosa è l’amore.

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