Dieci Opinioni

Buona la prima del 2025 al Maradona e come di consueto, ecco le nostre Dieci Opinioni

  1. LA PRIMA DI RITORNO. Gli scaligeri al San Paolo, per la prima in casa del 2025 e per uno strano scherzo del destino, anche per la prima del girone di ritorno. Sono passati 5 mesi dalla sonora sconfitta del Bentegodi ma il Napoli è cambiato tantissimo, diventando piano piano una delle realtà più solide di questo campionato e lo dimostra l’attuale posizione in classifica.
  2. VERONA. L’obiettivo primario era, dunque, vendicare il torto subito. Detto fatto: in un San Paolo quasi sold-out, nel freddo gelido di gennaio, i ragazzi di Conte archiviano la pratica Hellas con un goal per tempo, portando a casa i 3 punti. Mentalmente, Conte l’ha preparata bene, esaltando la striscia positiva degli scaligeri ma il campo è un’altra cosa: Di Lorenzo a giro, Anguissa di potenza da fuori area, Meret decisivo in alcune circostanze e dimostrazione totale di superiorità in campo.
  3. LA CLASSIFICA. Primi in classifica, staccando sia l’Inter (che però ha due partite in meno) che l’Atalanta. Conte e i suoi continuano a macinare punti e sabato prossimo c è il primo mini set-point: il Napoli farà visita all’Atalanta di Gasperini il quale, nonostante i premi di critica e giornali, inizia ad accusare la stanchezza degli impegni ravvicinati.
  4. LE STATISTICHE. Da un paio di partite, il Napoli vince in tutte le statistiche: tra possesso palla, passaggi e occasioni gli azzurri vincono nei dati che tanto piacciono ai tifosi moderni ma il calcio (quello vero che interessa a noi) dice altro e ad oggi il Napoli ha conquistato 12 punti su 12 nonostante l’assenza di Buongiorno e 9 punti su 9 senza Kvara.
  5. KVARA. Rottura totale, anche dopo le parole di Conte. Il georgiano ha deluso piazza e allenatore. Ma non per una questione economica, sia chiaro, ma per la tempistica delle parole (e delle azioni): non si è mai visto il giocatore chiave di una squadra in lotta per il titolo chiedere di essere ceduto, a gennaio. Bonne chance Kvicha, ammesso che Parigi ti aspetti come ha fatto Napoli.
  6. LA QUADRA. Nonostante le assenze, i malumori, le scelte tecniche… il Napoli sembra aver trovato la quadra con una formazione tipo che a prescindere da quelli che un tempo erano chiamati i titolarissimi, tutti gli altri sono ben inseriti e non fanno rimpiangere gli assenti (vedere Juan Jesus per Buongiorno). E Lukaku? Per ora il belga si limita ad offrire assist ai compagni e a far salire la squadra; buona anche l’intesa con l’esterno brasiliano. 
  7. CALCIOMERCATO. Sessione invernale strana quella del Napoli che nella prima settimana di gennaio ha già formalizzato tre operazioni in entrata: Billing, Hasa e Scuffet (scambio con Caprile che è andato a Cagliari). In attesa della vicenda 77, la dirigenza partenopea pare abbia inserito nella lista dei possibili arrivi sia Chiesa che Garnacho (Manchester United).
  8. CONTE. Sente la pressione perché la situazione del 77 è spinosa. Il suo “ha deluso me e tifosi” sa di sentenza, di storia finita…ma come un buon padre di famiglia, cerca di mediare facendo da chioccia ai suoi giocatori e allontanando, con parole anche forti, tutto quel chiacchiericcio che avrebbe potuto destabilizzare la squadra.
  9. IL RISULTATO. Un 2 a 0 giusto e nessuno avrebbe detto il contrario se fosse stato più ampio. Ma il Napoli è questo: possesso e aggressività. L’inserimento di Neres a destra ha creato una nuova alternativa per la fase offensiva partenopea con il brasiliano che creando superiorità in mezzo al campo, permette l’inserimento a rimorchio dei due centrocampisti.
  10. I SENTIMENTI. La storia si ripete: per uno stipendio più alto ma soprattutto, per la speranza di vincere qualcosa, decidi di rompere il rapporto con la squadra e con i tifosi che ti hanno osannato fino ad un paio di settimane fa. Il calcio moderno non ha posto per i sentimenti e quando finiscono le più belle favole (reali) d’amore, ognuno va per la sua strada augurando il bene (a)dell’altro perché nonostante l’atteggiamento, solo i cattivi augurano il male … e a Napoli, non lo siamo.
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