Dieci opinioni

In questo lunedì di antivigilia di Capodanno e con il Napoli primo in classifica, ecco le nostre Dieci Opinioni.

  1. DI DOMENICA ALLE 3. Dopo tanto tempo, il Napoli torna a giocare alle 15.00, di domenica, per l’ultima partita del 2024. Stadio sold out e l’impianto di Fuorigrotta pieno di famiglie e parenti venuti da lontano… ma soprattutto, gli occhi dei bambini alla prima volta al San Paolo. Provate ad immaginare qualcosa di più romantico.
  2. KVARA. A.A.A. cercasi il georgiano. Il 77 sembra essere ormai la brutta copia di quello ammirato nelle scorse stagioni. Diventato ormai prevedibile, è sistematicamente raddoppiato sulla fascia e tranne qualche strappo in velocità, Kvara deve ritrovare la lucidità di un tempo, iniziando (magari) a non pensare alle questioni contrattuali.
  3. (il) VENEZIA. Di Francesco, memore delle imprese dell’anno scorso quando sedeva sulla panchina del Frosinone, prepara la partita alla sua maniera, con una squadra compatta e tutti dietro la linea della palla senza però disdegnare la fase offensiva. Anzi, i lagunari vanno in più di un’occasione vicini alla rete confermando il loro status di squadra che mette in difficoltà le grandi. Poteva essere tranquillamente un pareggio ma giocare contro 11 più altri 52.000 non è semplice.
  4. LUKAKU. Un palo, un contropiede, un rigore sbagliato e una condizione atletica da ritrovare… sembrano il prologo di una tragedia. Conte continua a dargli fiducia e il belga si (s)batte con movimenti simili a quelli dei centroboa della palla a nuoto ma a volte è (troppo) solo a fare sportellate con i centrali avversari che lo raddoppiano e chiudono le linee di passaggio.
  5. CONTE. “Non mi accontento degli obiettivi minimi”… e neanche noi, caro Antonio. E lo dimostra che in questa domenica, in 50000 sono accorsi allo stadio per sostenere la maglia. Qualche parola non detta in conferenza stampa sul mercato ma questo Napoli è ormai a sua immagine e somiglianza. Astuta la mossa che regala i 3 punti e (la vetta) ai partenopei. Sognare non costa nulla.
  6. LA CLASSIFICA. Il 2024 si chiude con il Napoli primo in classifica, a pari merito con l’Atalanta. Un primo piccolo passo in avanti rispetto alla stagione scorsa aspettando il secondo ciclo terribile che si chiuderà il 2 febbraio contro la Roma e in mezzo, le difficili trasferte di Bergamo e Firenze.
  7. MERET. Come a Genova, il migliore dei suoi e l’assenza di Buongiorno sembra quasi esaltarlo: due grandi parate sullo 0 a 0 evitano la debacle di fine anno. Con ampi gesti chiama (e guida) i movimenti dei suoi compagni di reparto che lo ascoltano ed ora, è anche impeccabile nelle palle alte. Alex sembra ormai essersi ritrovato e quel primo posto è anche merito suo.
  8. RASPADORI. Jack entra e da un calcio a tutte le malelingue che lo perseguitano. Il numero 81, nonostante il poco minutaggio, accetta, non critica e quando chiamato in causa, dimostra appartenenza e legame alla maglia. Segna su assist di Neres e prima di abbracciare i compagni, va a prendersi l’abbraccio della curva A e dei sui tifosi. Conte ha capito che non può giocare da prima punta e il suo ingresso stravolge l’assetto tattico offensivo, prediligendo gli inserimenti a rimorchio. Raspadori sulle orme di Zielinski?
  9. NERES. Con il numero 7, il brasiliano è genio e sregolatezza e a differenza del suo compagno sulla fascia opposta, David si trova a suo agio sia a destra che a sinistra. Quando spostato sulla corsia mancina, diventa la spina nel fianco del dirimpettaio lagunare e dai suoi piedi nasce la rete per il goal di Raspadori. Qualche pecca nella fase difensiva ma per ora, gli si può perdonare tutto.
  10. BUON ANNO NAPOLI. Auspicando successi e vittorie, salutiamo questo 2024 con la consapevolezza che il Napoli può fare grandi cose e regalare grandi soddisfazioni. Basta volerlo!
Share This Article
Leave a comment