Dieci opinioni (+1 bonus)

Lunedì di pioggia, secondo K.O. consecutivo contro la Lazio e, come di consuetudine, ecco puntuali le nostre dieci opinioni:

  1. Conte e la squadra: Una squadra, di solito, è composta da 25 elementi, ma tu sei Conte e ti fidi solo di quei 13/14 elementi e, similmente a un generale dell’esercito, ordini e comandi i tuoi, urlando e sbraitando dalla panchina, senza però sortire l’effetto desiderato. Storicamente, le compagini del tecnico leccese hanno una leggera caduta tra novembre e dicembre, ma ieri il Napoli sembrava un’altra squadra, senza gioco e senza idee se non il solito passaggio lungo verso il belga. Così non va! Dopo i 90 minuti di ieri, forse, è arrivato il momento di trovare delle alternative tattiche, anche nell’ottica di valorizzazione delle seconde linee.
  2. Kvara: Il Napoli gioca prevalentemente a destra, ma appena la palla arriva a sinistra, il georgiano punta l’intera difesa biancoceleste e non si sottrae nel fare a sportellate con l’avversario di turno. La sua punizione sul finire della prima frazione ha quasi rasentato la perfezione, ma il 77 gioca con la testa pesante e, nonostante si danni per 70 minuti (sostituito poi da Neres), non riesce ad essere incisivo come ci si aspetterebbe.
  3. Lo scozzese: Siano lodati i dirigenti dello United. Come nelle ultime partite, Scott è ormai è il punto fisso dei titolari di Conte nonché uno dei migliori dei suoi e, a confermare l’idea, dai suoi piedi nasce la prima (e una delle poche) occasione del match. Scotty ama Napoli e Napoli ama Scotty e lo scozzese può seriamente scrivere la storia del club. L’unica pecca: nessuno lo accompagna quando il centrocampista decide di mettersi in proprio e di sfoderare il suo talento.
  4. Così non va, Romelu!: Nel gioco di Conte ha forse il ruolo più brutto, però nell’economia della partita, il belga dovrebbe essere un tantino più attivo e soprattutto, cercare di smarcarsi meglio, visto che nel secondo tempo il numero 11 ha toccato il primo pallone (della ripresa) solo al 73esimo. Potremmo spezzare una lancia a suo favore sottolineando che dalle corsie esterne non arrivano i cross tanto sperati, ma in più di un’occasione, vuoi la prestanza fisica, vuoi il non aspettarselo, Romelu è stato imbeccato sul lungo sia da Scott che da Kvicha. Risultato? Palla persa.
  5. La Lazio: Senza nulla a pretendere, i biancocelesti sono a tutti gli effetti una delle rivelazioni del campionato: squadra compatta ed equilibrata. Baroni sta lavorando bene, i risultati sono visibili e soprattutto il grande vanto del tecnico è quello di non aver mai proferito parola fuori luogo, nonostante una rosa non all’altezza dell’attuale posizione in classifica. E quel suo 4-2-3-1 è costruito in maniera tale che tutti sanno cosa fare e quando farlo. Ad oggi la Lazio è l’unica squadra ad aver segnato più di due reti agli azzurri.
  6. Lobo, mio grande amore: Sembra ormai scontato, ma lo slovacco è troppo importante per questo Napoli, un direttore d’orchestra che organizza il gioco dei e ai suoi. Anche se marcato dai 5 biancocelesti, Lobo illumina, soprattutto per gli esterni del Napoli e la sua intelligenza tattica ha raggiunto livelli da premio Nobel visto che, capito l’andamento del match, va a prendersi la palla tra i due centrali, cercando di velocizzare una manovra lenta e prevedibile. Come un professore delle superiori, coccola e spiega ai suoi alunni…l’unico problema è che ieri la classe era impreparata.
  7. Corsi e ricorsi storici: Ieri nell’impianto di Fuorigrotta è andato in scena il più bello dei plot twist di quel calcio romantico che stiamo perdendo: Baroni è colui che segnò la rete del 2 a 0 contro la Lazio che consegnò lo scudetto ai partenopei… ed oggi quello stesso Baroni è l’allenatore della Lazio che ha “offerto la vetta all’Atalanta ai danni degli azzurri”.
  8. Lo stadio: Domenica, ragù e Napoli. Nonostante un’allerta meteo, una Napoli trafficata per lo struscio dell’Immacolata, chi ha potuto ha risposto presente con uno stadio quasi sold out e neanche la pioggia ha fermato i cori quasi incessanti del tifo azzurro. Tu non chiedermi il perché, non ci sono nei weekend…sola non la lascio mai…
  9. Il mercato: I milioni spesi in estate parevano un sacrilegio conoscendo il diktat del presidente eppure nella prima parte del campionato, avevano dato ragione a mister Conte ma la stanchezza è cattiva consigliera e ieri alcuni titolarissimi hanno accusato gli affaticamenti di una preparazione intensiva…a gennaio si ritoccherà la squadra o si chiederà un cambio di rotta? Solo il tempo darà questa risposta tanto agognata…
  10. La classifica: Non siamo più primi in classifica e questa potrebbe essere già la notizia. Saranno contenti tutti gli pseudo intenditori di calcio quando affermavano che il Napoli doveva puntare allo scudetto perché ha solo il campionato. La dimensione partenopea, ora come ora, è quella di stare lì, a galleggiare tra le posizioni utili per la Champions anche se…gli azzurri sono ad oggi, e volendo essere quel po’ romantici, l’unica speranza per assaltare la vedetta lombarda.
  11. BONUS. Care ragazze, non ve la prendete con i vostri uomini se anche questa domenica per 90 minuti hanno preferito il Napoli a voi… anzi, siate contente: se non per quelli con la maglia azzurra, non vi tradiranno mai perché tanto se vi vogliono bene, in curva cantano anche per voi.

 

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