Mister Antonio Conte sa che la partita contro l’Inter vale più di tre punti: equilibrio, onore e rispetto. Il tecnico riserva una profonda stima per il club nerazzuro, con il quale ha collaborato nel biennio delle stagioni del 2019/2020 e del 2020/2021. Ecco le sue parole.
Quali sensazioni per il ritorno al San Siro contro I’Inter? “Fa un certo effetto tornare dove si è lavorato duramente, è un carico di emozioni, torni indietro nel tempo ed è inevitabile che riaffiorino alla mente tanti episodi. Sicuramente è un bell’effetto per me tornare dove ho lavorato. Sono stati due anni felici, dove al primo anno siamo arrivati secondi e abbiamo perso l’Europa League in finale, e al secondo anno abbiamo vinto lo scudetto. Una esperienza che porto dentro di me, come tutte le esperienze passate che ho sempre vissuto al massimo in tutto. Mi porto dietro un carico d’emozioni”.
Avranno qualche effetto le parole di De Laurentiis? “Non le ho lette, qualsiasi cosa dica io penso che un allenatore non debba commentarle ma solo ascoltarle e andare avanti. Non c’è da commentare, l’ho visto la settimana scorsa e non mi ha detto niente. Non commenterò mai ciò che dice, il presidente è a capo di tutto ed è giusto che esprima il suo pensiero. L’allenatore non è tenuto a commentare, è al di sotto”.
Per quale club risulta più importante questa partita? “Tre punti importanti per tutti, affrontiamo una squadra che oggi per ciò che ha dimostrato in questi anni è la squadra più forte. Va dato merito al lavoro che hanno fatto benissimo, sono in una posizione più alta rispetto a tutte le altre. Va dato merito, hanno fatto un grande lavoro dalla società all’allenatore ai calciatori, sono cresciuti in maniera esponenziale. Ci sarà da giocare una partita, non andiamo a San Siro per sventolare bandiera bianca, ma convinti di giocarcela. Non andiamo lì a lasciare i tre punti prima ancora di giocare. Sarà un importante test, ci misureremo con la squadra migliore del campionato e sarà importante per capire i progressi che stiamo facendo, ci arriviamo da primi in classifica e può dire tutto o niente. Sicuramente l’obiettivo è di rimanere in testa alla classifica alla fine della partita”.
Qualche preoccupazione per Lukaku? “Ogni santa conferenza c’è sempre una domanda su di lui, diventa non fastidioso ma al tempo stesso parliamo della squadra. La crescita di Lukaku dipende dalla squadra, non solo da lui. Il singolo non è mai così determinante per spostare dei valori, la squadra è alla base di tutto ed il connubio di tante cose ci porta ad essere una squadra forte. Conta questo, altrimenti chiediamo sempre se uno non segna: è la squadra che deve lavorare ed io da questo punto di vista sono fiducioso perchè li vedo ogni giorno. Hanno voglia di lavorare, ci sono situazioni migliorabili. Ridurre tutto ad un singolo non è giusto nei confronti degli altri, non solo del singolo”.
Su Lobotka: “Il suo valore lo conosciamo tutti, detto questo dobbiamo essere bravi a cercare di creare qualcosa che possa sopperire ad una singola assenza: Gilmour ha fatto molto bene in queste partite, non mi sentirete mai lamentarmi perchè manca un giocatore: abbiamo una rosa ed abbiamo cercato di farla nei limiti del possibile per sopperire a qualche problema o infortunio. Ho fiducia nei calciatori. Lobotka ha ripreso a metà settimana con noi, lo abbiamo gestito ma sta bene ed ha recuperato: è a disposizione, che possa partire dal 1′ oppure no è da valutare”.
Che reazione ha avuto la squadra dopo la sconfitta contro l’Atalanta? “È stata una settimana normale dal punto di vista del lavoro, in campo e in sala video. Analizziamo le vittorie e le sconfitte, inevitabile che ci siano cose da valutare, capire perchè ci sia stato questo inciampo. La settimana è stata tranquilla, abbiamo lavorato: i ragazzi hanno voglia di misurarsi e di migliorare, attraverso l’allenamento c’è una fase di miglioramento e c’è stata anche questa settimana”.
Cosa bisogna inventarsi per mettere in difficoltà l’Inter? “Fare la partita, ma pensare di andare lì a fare da sparring partner e a prendere i cazzotti…non è questa la nostra idea, nel percorso di crescita ci misuriamo con i valori reali, cercheremo di fare la partita su cui stiamo lavorando. Penso che sia l’aspetto più giusto per continuare a crescere”.
Sulla fase offensiva: “C’è da lavorare su tutto, ogni singolo giorno o settimana lavoriamo su ogni aspetto. Cercheremo di migliorare su ogni situazione, noi ricerchiamo l’eccellenza in assoluto”.
Sulla classifica: “Ci sono sei-sette squadre in pochi punti, è la realtà del campionato italiano”.
Cosa potrà dare soddisfazione ad Antonio Conte domenica sera? “Contro l’Atalanta è stata una partita equilibrata, loro sono stati più bravi di noi a sfruttare le occasioni. lo mi aspetto una partita, giocarcela, essere più qualitativi in fase offensiva e cercare di essere più forti nei duelli. Abbiamo lavorato su questi due aspetti”.
Progressione della società Napoli anche fuori dal campo? “Dobbiamo dare uno stop alla parola ricostruzione: noi quello che stiamo facendo è un percorso che prevede diversi step, bisogna comunque dare tempo affinchè questi step possano aiutare a raggiungere traguardi che uno si pone con l’ambizione di competere con le solite note. Sono tutte cose che valutiamo nel club e con il presidente, non è che da oggi a domani il centro sportivo o lo stadio escono fuori. Ci vuole tempo, però mi accorgo che non vedo tutta questa pazienza da parte vostra di aspettare. II centro sportivo non posso mettermi a costruirlo io, ci vogliono tante cose che sono più semplici a chiacchiere che a realizzarle. Sarebbe importante partire e sviluppare tutto, Napoli è una piazza impaziente”.
Farebbe comodo un marcatore piccolo e brevilineo per i Lookman e i Lautaro? “Noi lavoriamo sempre di squadra difensivamente, non è un discorso relativo al singolo. Importante è lavorare di squadra, se si lascia isolato un calciatore che viene puntato uno contro uno, si mette in difficoltà il tuo calciatore e metti l’avversario nelle condizioni di far male. Alla fine uno è veloce, ma nell’uno contro uno se è forte ti salta e devi cercare di limitare le situazioni isolate di uno contro uno”.