Il cinismo della capolista

Ore 20.45 e alla Scala del calcio va in scena una delle sfide più interessanti della decima giornata di Serie A: a San Siro arriva il Napoli capolista contro un Milan (ancora) alla ricerca della propria identità tattica. Conte propone l’onze de gala con Lukaku che vince il ballottaggio con Simeone mentre in mediana spazio alla coppia scozzese McTominay – Gilmour con l’ex Brighton titolare per la terza volta consecutiva, complice l’assenza di Lobotka. Per i rossoneri, da registrare i forfait di Pulisic (influenza) e di Hernandez e Reijnders che scontano la squalifica in seguito allo slittamento del match contro il Bologna. Arbitra Colombo.

Comincia meglio il Napoli che impiega solamente sei minuti per portarsi in vantaggio: pallone recuperato a centrocampo, Anguissa illumina per Lukaku che da due passi infila Maignan. Nonostante il buon inizio, il Napoli abbassa pericolosamente il proprio baricentro e il Milan prova ad approfittarne ma solamente un Meret in serata di grazia, evita la rete del pareggio rossonero: decisive le parate su Chukwueze (errore di Buongiorno nel disimpegno) e su Loftus – Cheek. Ma gli azzurri sono cinici, reggono le sfuriate dei padroni di casa e al 44esimo si portano sul 2 a 0 grazie a Kvaratskhelia che dal limite calcia in maniera magistrale verso l’angolino basso di destra infilando un incolpevole Maignan. 1 minuto di recupero e all’intervallo, Napoli avanti.

In avvio di ripresa, il Milan accorcia subito con Morata ma il goal dello spagnolo è annullato dal Var per fuorigioco. Come nel primo tempo, il Napoli quando attacca si rende pericoloso e solamente l’imprecisione azzurra (vedere il tiro smorzato di McTominay) evita un passivo più ampio. L’ingresso di Leao sembra dare vitalità ai padroni di casa ma la contromosse di Conte non si fanno attendere: fuori uno stoico Politano, Lukaku e Kvara e dentro Mazzocchi (per passare ad uno schieramento più difensivo per contenere la velocità del 10 portoghese) Neres e Simeone. Come da copione, la tattica salta e il Milan ci prova con la tecnica dei singoli ma l’unico pericolo degno di nota arriva da Leao ma Meret è attento, respingendo in calcio d’angolo. 5 minuti di recupero ma il risultato non cambia e come nell’anno d’oro, il Napoli espugna San Siro, sponda rossonera.

Napoli emblema del cinismo, come da dettami di mister Conte. Gli azzurri segnano, reggono, subiscono e alla prima occasione utile (sfruttando anche la tecnica dei suoi gioielli), allungano. In miglioramento il belga, lo scozzese Gilmour che non ha fatto rimpiangere l’assenza di Lobotka e l’altro scozzese ex United, padrone indiscusso del centrocampo del Napoli. Azzurri primi a 7 punti dalla seconda in classifica e la prima del tour de force di questo mese di novembre è ormai in cassaforte. Ed ora, testa all’Atalanta.

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