Roma – Napoli, andata e ritorno

Per ironia della sorte, ogni volta che il Napoli gioca all’Olimpico, sponda giallorossa, è in preda ad un momento di inflessione, o peggio ancora, un momento di misticismo accompagnato dalla sfortuna. Solamente la giocata del singolo, è riuscita ad evitare la débâcle.

Ed oggi il nostro Amarcord, vi racconterà i 90 minuti di questi singoli.

Era la stagione 1993 – 1994 che era cominciata al di sotto delle aspettative: 3 partite, 2 sconfitte e un pareggio. Eclatante fu sicuramente il 2 a 0 subito a Cremona. Lippi cercò sin da subito l’inversione di rotta ma sulla strada degli azzurri si presentò la trasferta di Roma contro i giallorossi. I ragazzi di Mazzone viaggiavano sulle ali dell’entusiasmo dopo la vittoria in casa contro la Juve ma quel pomeriggio, le cose sarebbero andate diversamente.

Il Napoli, dopo aver subito (e contenuto) la prima sfuriata giallorossa, si porta in vantaggio con Buso che approfitta dell’immobilismo della difesa romanista. 1 a 0. Mazzone alza il baricentro e allo scadere della prima frazione, Rizzitelli (su cross di Lanna) pareggia i conti. 1 a 1 al riposo.

Seconda frazione che comincia con le due squadre all’attacco in cerca del goal del sorpasso e al 53esimo arriva la magia della giornata. Di Canio, romano e laziale si inventa un destro a giro sul palo più lontano con l’estremo difensore avversario che nulla può fare. Botta e risposta: neanche il tempo di festeggiare che la Roma pareggia i conti con Bonancina il quale risponde proprio a Di Canio con una prodezza da 30 metri dove l’incolpevole Di Fusco (al posto dell’infortunato Taglialatela) può solo raccogliere il pallone dalla porta.

2 a 2 tutto da rifare, fino a quando Ciro Ferrara si veste da esterno offensivo e in area giallorossa, prima supera il avversario per poi scaricare un destro potente che sbatte sotto la traversa e inganna Loriero. 2 a 3. Napoli in vantaggio, delirio dei tifosi e gli azzurri conquistano i tre punti in una trasferta non facile (a onor di cronaca, quella fu la prima vittoria in trasferta della stagione).

Man of the match: Paolo Di Canio che oltre ad abbracciare il suo allenatore, a fine partita si presterà a un piccolo sipario con Sebino Nela, “avversario” dei derby quando l’attaccante azzurro era nelle fila della Lazio.

Sembra essere il solito dejà – vu in salsa partenopea: Napoli in difficoltà e alla ricerca della scossa. 30 anni fa, artefici del successo furono un romano e un napoletano…sabato, chi può dirlo….magari uno di San Vincenzo e uno di Tbilisi? 

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